Quando Croce Verde Baggio significa famiglia

È vero, il volontariato è impegnativo ed è così che nascono legami profondi tra noi volontari, legami di amicizia ma non solo…
Oggi vogliamo presentarvi due volontarie speciali, che abbiamo visto nascere, crescere e accolto in associazione con l’orgoglio e la gioia di una zia!
Valentina, 17 anni, in associazione dallo scorso autunno, figlia di due soccorritori volontari (eh sì… avete letto bene… perché in Croce Verde Baggio non serve aspettare la maggiore età per diventare volontari!) e Beatrice, 26 anni, madre ex volontaria e padre dipendente storico, entrata ufficialmente nella squadra durante l’emergenza Coronavirus.

Cosa significa crescere in una famiglia impegnata con un’associazione così presente come la Croce Verde Baggio? Siete sempre stati coscienti di cosa facevano i vostri genitori? Come avete vissuto la loro mancanza da casa, come un disagio o un motivo di orgoglio?

Valentina: La Croce Verde Baggio per me è sempre stata una cosa normale, i miei genitori sono sempre stati impegnati attivamente e non l’ho mai vista come se portassero via del tempo a me, anche perché essendo volontari e non dipendenti coprono i turni della sera e della notte. Anzi, da piccola mi rendeva felice che venissero a fare turno, infatti ogni volta che tornavano a casa mi facevo raccontare cosa facevano.
Beatrice: Anch’io l’ho vissuta molto normalmente, anche perché i miei quando sono nata avevano appena smesso di fare i volontari e poco dopo mio padre ha iniziato come dipendente, quindi per me era come se facesse un lavoro come un altro. Anch’io sono molto curiosa a riguardo e mi faccio raccontare la sua giornata. Quando ero piccolina mi divertivo tantissimo a venire in sede perché mi facevano fare il giro sull’ambulanza e mi sentivo speciale!
Odiare la Croce Verde Baggio?
Mai, anzi!
Vivi proprio il senso della famiglia perché ci conosciamo tutti e quando arrivi in sede è sempre una festa.

Vi crea ansia o preoccupazione, in questo momento di emergenza sanitaria, avere un genitore soccorritore?

Beatrice: No anzi. Mio papà è sempre stato una persona molto tranquilla, che cerca di rassicurarti. Il fatto di sapere che è qui, di sapere come funziona il lavoro e che esce tutti i giorni ti aiuta a capire meglio com’è effettivamente la situazione e a valutare con uno sguardo diverso, più critico, le informazioni che vengono date in televisione o sui giornali.

Valentina: No perché conosco tutte le precauzioni che prendono. Mio papà passa qui tutte le giornate per gestire internamente l’emergenza. Adesso c’è questo problema ma servizi pericolosi ce ne sono stati e sono tranquilla perché so come vengono affrontati.

Ma non ci sono solo loro, abbiamo anche dei futuri soccorritori che attendono di avere l’età giusta per entrare ufficialmente nella nostra famiglia. Questo mese vi presentiamo Jacopo, 7 anni, mamma ex volontaria ora Tecnico del 118, papà ex volontario ora dipendente Croce Verde Baggio.
A lui abbiamo chiesto se sa cosa fa il papà quando esce di casa con la divisa, cos’è la Croce Verde Baggio, se è felice di quello che fa il papà e se da grande gli piacerebbe diventare un soccorritore.
Ecco cosa ci ha risposto:

“Il mio papà quando esce di casa va a soccorrere le persone che non stanno bene. In questo periodo di emergenza Coronavirus ancora di più. La Croce Verde Baggio è un’associazione di volontariato dove la mia mamma ha fatto la volontaria per tanti anni e il mio papà ci lavora. Mi piace molto il lavoro che fa mio papà però io da grande farò il veterinario, ma farò sicuramente il volontario in Croce Verde Baggio.”

E voi, cos’aspettate ad iscrivervi?
accoglienza@croceverdebaggio.it

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